L'Associazione degli Italianisti (ADI) si è costituita formalmente l'11 maggio 1996, con l'obiettivo di rappresentare le categorie professionali degli universitari italiani che operano nell'ambito delle discipline afferenti agli studi dell'Italianistica.
Le sue ragioni sociali sono inscritte nello Statuto:
- tutelare e rafforzare la funzione istituzionale e culturale delle discipline afferenti all'Italianistica, in primo luogo negli ordinamenti universitari, e quindi in ogni sede istituzionale, scolastica e didattica;
- sostenere e promuovere la ricerca scientifica e la sua diffusione, adoperandosi nei confronti degli Enti pubblici e privati per un adeguato potenziamento delle risorse finanziarie e strumentali;
- rafforzare - tramite apposite convenzioni - i collegamenti scientifici e culturali nazionali e internazionali, con analoghe Associazioni, con Istituzioni pubbliche e private, con gruppi di studiosi e anche con singoli studiosi;
- favorire e potenziare la circolazione e lo scambio delle esperienze e dell'informazione all'interno e all'esterno dell'Associazione.
Se il suo assetto statutario riserva la qualifica di socio al personale strutturato nell'Università italiana, l'ADI ha subito responsabilmente assunto una doppia apertura strategica: verso i giovani in formazione nei Dottorati di Italianistica (o addottorati), verso la categoria degli insegnanti di italiano nel sistema scolastico nazionale.
I primi sono diventati i protagonisti dei Congressi annuali, dove portano i risultati delle loro ricerche. Gli insegnanti di italiano hanno costituito nell'ADI la "Sezione Didattica", con l'obiettivo di promuovere e organizzare la rappresentanza di tutta la categoria. E in particolare:
- per dare vita a un laboratorio di esperienze comuni fra ricerca universitaria e scuola secondaria in ambito di didattica dell'italiano (lingua e letteratura);
- per partecipare attivamente e criticamente al processo di riforma degli ordinamenti scolastici, con riferimento specifico alle problematiche dell'educazione linguistica e dell'educazione letteraria;
- per predisporre uno strumento di coordinamento e di cooperazione per la realizzazione di progetti ed esperienze di aggiornamento e di formazione permanente degli insegnanti;
- per raccordare, nell'ambito delle scuole di specializzazione finalizzate all'insegnamento delle materie letterarie, attività formativa e dinamica dei bisogni di formazione emergenti dall'università e dalla scuola.