Inferno XXIII

Inferno, Canto XXIII

Fuga da Malebranche

Dante, Virgilio, Catalano, Loderingo

Approdo alla sesta bolgia
Incontro con gli ipocriti e loro pena
Testo descrizione del video:
Dopo la tensione che ha caratterizzato la zuffa tra i diavoli e i dannati, l’atmosfera è improvvisamente cambiata. Il terrore cede il posto alla tristezza, al silenzio e alla stanchezza. Al movimento si è sostituita la “gravosa lentezza” della processione delle anime degli ipocriti, dannati appesantiti dalla mole delle dorate cappe di piombo.
Nel XXIII canto dell’Inferno, come nella vita attuale segnata dalla pandemia, c’è il desiderio vano di sollievo, di liberazione da una penosa costrizione. Anche per noi all’inizio esisteva solo il terrore, ora proviamo inquietudine e ansia di uscire dalle regole restrittive per tornare alla meravigliosa normalità quotidiana.
Abbiamo la sensazione di correre senza sosta, con la speranza di risparmiare energie per riappropriarci della nostra vita.
I personaggi sono sei ragazzi nel cortile del Palazzo Ghibellino prospiciente a Piazza Farinata degli Uberti a Empoli. Distanziati quanto basta, “ingabbiati”, corpi vivi, come Dante, in un tempo grigio, nel loro comune inferno. Vivi.
Parola chiave: Ipocriti (v. 92)

I.I.S. “G. Ferraris – F. Brunelleschi” Empoli (FI), Laboratorio Teatrale

Studenti coinvolti:
Attori: Elia Agnelli, Alessio Angerame, Claudia Corvaglia, Marcello Garinei, Sara Migliori e Enea Passardi
Tecnici: Irene Sabatini e Paolo Sanna

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