Lucifero #Bruto #Cassio #Giuda
Il XXXIV canto dell’Inferno si apre con Dante e Virgilio che entrano nella quarta zona di Cocito, la Giudecca, dove i traditori dei benefattori scontano l'eterna pena. Dante vede i corpi dei peccatori immersi nel ghiaccio, immobili, in diverse posizioni. Mentre i poeti avanzavano lentamente, Lucifero fuoriesce dal lago ghiacciato: è una creatura dalle enormi dimensioni, con sei ali e tre facce. Le sue bocche maciullano i tre più grandi peccatori della storia: Giuda, che subisce la pena peggiore, allegoricamente rappresenta il tradimento alla Chiesa Cattolica, Bruto e Cassio, invece, pagano per aver assassinato Giulio Cesare. In seguito, Dante si avvinghia al collo di Virgilio che si aggrappa a sua volta al fianco di Lucifero e insieme scendono fino a raggiungere il bacino, dove i due si “capovolgono”. Virgilio inizia a salire e Dante ha l’impressione di tornare verso l’Inferno, ma il Maestro spiega che, in realtà, si sono semplicemente “ribaltati” e che hanno attraversato il centro della Terra, giungendo nell’emisfero australe. Proseguono poi per la natural burella fino a raggiungere l’uscita dove rivedono le stelle.
Abbiamo scelto di dedicare questo Canto alla chiesa di Santa Maria degli Angeli, che si erge sulla piazza principale di San Nicola la Strada e al complesso borbonico che ospita il nostro liceo: si tratta degli unici luoghi che, rispetto alle strette vie del centro storico, delimitate dagli alti palazzi che impediscono la vista, permettono di osservare chiaramente il cielo e le stelle -parola chiave del canto- proprio come fecero Dante e Virgilio appena usciti dall’Inferno.
Liceo A. Diaz Caserta - Classe 3ªDss
Carlo Maria Santagata, voce e riprese Luca Altomonte, voce