La Fortuna: intelligenza angelica, ministra della volontà di Dio
3E del Liceo Scientifico Istituto d'Istruzione Superiore G. Fortunato - Rionero in Vulture (PZ)
La classe approfondisce in questo video il settimo canto dell’Inferno di Dante Alighieri, in cui il poeta è colto da un dubbio e chiede a Virgilio cosa sia la Fortuna, parola chiave dell’intero canto. Il poeta latino dapprima biasima l'ignoranza del mondo, quindi spiega che Dio ha disposto varie intelligenze angeliche a governare i Cieli, e allo stesso modo ha creato un'intelligenza che amministri i beni terreni. Essa, la Fortuna, stabilisce quando le ricchezze debbano cambiare e quali genti debbano prosperare o decadere, secondo l'imperscrutabile giudizio divino. La saggezza umana non può contrastare le sue decisioni. Molti sciocchi la maledicono, mentre dovrebbero lodarla e ringraziarla: essa non sente neppure queste lamentele, gira la sua ruota e opera serenamente insieme agli angeli. A questo punto Virgilio invita Dante a proseguire il cammino, poiché sono già passate dodici ore da quando ha lasciato il Limbo su invito di Beatrice. Ed è proprio alla Fortuna che fanno riferimento le parole con le quali si apre la presentazione del video: “Le sue permutazion non hanno triegue: necessità la fa esser veloce; sì spesso vien chi vicenda consegue.” Ad essa seguono le voci di Russo Donato, Tartaglia Paolo e Repole Enrico, i quali recitano la celebre parte di Pluto. Il narratore, cioè Dante, è interpretato da Bochicchio Riccardo Enrico a cui si alternano le battute di Simone Francesco Gerardo, nelle parole del grande maestro Virgilio.