Purgatorio XIII

Purgatorio XIII

invidia

Sapia

Siamo nella cantica del Purgatorio, canto XIII, ambientato nella seconda cornice, dove le anime si purificano dal peccato dell’invidia.
L’Invidia è quella cieca ossessione che porta l’uomo a desiderare con tutte le sue forze che qualcun altro non abbia ciò che lui non ha. Illuminante è l’etimo: in-video, nel duplice senso di non vedere e di vedere contro, ossia con occhio malevolo. Gli Invidiosi non hanno tollerato in vita di vedere la felicità del prossimo e per questo gli hanno augurato tutto il male possibile: la loro vista si è deformata in un’attitudine malevola, che spesso è associata al malocchio. Per questo il contrappasso per analogia è la cecità, causata da un filo di ferro che cuce orribilmente le palpebre dei penitenti.
All’inizio l’immagine giottesca rappresenta l’allegoria dell’Invidia.
Le terzine evidenziate sono quelle relative all’aspetto delle anime, alla loro pena e al personaggio principale, Sapìa senese, che covò un astio incondizionato contro i suoi concittadini al punto da bestemmiare dalla felicità quando li vide ridotti alla fuga nella disfatta di Colle Val d’Elsa. I ragazzi recitano i versi (voce fuori campo con sottotitoli per una migliore comprensione del testo) visitando l’Eremo di San Vitaliano, luogo cui è dedicato il video, risalente al XII sec.

LICEO DIAZ-CASERTA

Nella progettazione del video è stata coinvolta tutta la classe, i sei ragazzi che compaiono nel video sono: G. Carangio, G. Chierchia, K. Malovana, A. Perullo, F. Smarra, D. Russo. La musica scelta per la colonna sonora è Rothko Chapel di Morton Feldmann.

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