LE DOLCI RIME TRA MARE E CIELO
dolci rime
Purgatorio XXVI
Dante e Guinizelli
vv. 91-120; vv. 127-135
Il cortometraggio si apre con una panoramica di Napoli accompagnata dalle note di Comptine d’un autre été, l’après-midi di Yann Tiersen, viene così messa in risalto la melodia grazie alla successione di foto e video del golfo di Napoli, il Vesuvio, piazza Plebiscito e piazza Dante. Tramite una suggestiva interferenza visiva, il Vesuvio si dissolve fino a prendere le forme del Monte del Purgatorio, qui esordiscono le voci degli oratori. Il canto inizia con le parole di Dante, il quale mostra riverenza nei confronti di Guinizelli, considerato padre della corrente poetica del Dolce Stil Novo, alla quale egli stesso si associò da giovane. Dante lo colloca nella cornice dei lussuriosi poiché individua nel movimento poetico gli istigatori all’amore come passione. I lussuriosi sono divisi in due schiere: i peccatori secondo natura e quelli contro natura, la pena è scambiarsi un bacio casto, come non avevano fatto in vita secondo la legge del contrappasso. Il filmato termina con una ripresa della statua di Dante col braccio verso il sole nel cielo, come tentasse di afferrarlo per raggiungere la fine del cammino nel Purgatorio.
Liceo Elio Vittorini, IVH
Samuele Chietti: sceneggiatura, Marta Ciobbo: sceneggiatura, musica; Alessia Di Stefano: immagini; Marco Esposito: tecnico di produzione; Francesco Iorio: Dante; Tiziano Juliano: musica; Isabella Leonardi: sceneggiatura; Genny Mohammed Markabaoui: sceneggiatura; Raffaele Panico: Guinizelli; Emanuele Piacente: musica; Alessio Rocco: post-produzione; Lucrezia Rossi: sceneggiatura; Maria Giuseppina Salzano: immagini; Alessandra Scotto di Perrotolo: sceneggiatura