Nostalgia della famiglia umana
L’esordio, che introduce nell’atmosfera del canto, densa di nostalgia, per la lontananza degli amici e il legame con la propria terra (vv. 1-3), l’apostrofe al lettore, affinché comprenda il senso della visione (vv. 19-21); Nino Visconti, che lamenta di essere stato dimenticato dalla moglie (vv. 73-78); la tensione di Dante a guardare in alto, verso la conoscenza e le virtù (vv. 85-87); la conclusione positiva della sacra rappresentazione, con l’allontanamento del serpente ad opera degli angeli (vv. 106-108).
Gli studenti del Liceo Augusto (Roma est) dedicano il canto ad un luogo emblematico della città di Roma, il ponte e il Castel S. Angelo, ricordando al contempo l’Anagnina, da dove provengono molti di loro, con l’augurio che il quartiere possa essere risanato, ricomponendo una più ampia famiglia umana, accogliente.
Liceo Ginnasio Augusto, Roma, classe IV D
Studenti coinvolti ed eventuali ruoli:
Leandro Stroppa (presenta i motivi ispiratori del lavoro e della dedica), Syria Maria Stella, Livia Quadrana, Flavio Rufini, Lorenzo Tiberi, Sofia Carpinelli, Marzia Menichini (lettrici e lettori), Marta Breda e Sara Fierimonte (coordinatrici di gruppo), Lorenzo Di Paolo (consulente musicale: Chopin, notturno op.9 n.2 in mi bemolle), Valeria Bueti (coordinamento montaggio video). Ha collaborato l’intero gruppo classe, composto da 25 studenti/studentesse.
Si ringrazia Domenico Bueti per il montaggio del video.
Docente coordinatrice: prof.ssa Vittoria Foti