CFP per il volume "La riscoperta dei poemi omerici nell'Italia umanistica"

Consegna contributi: 1 settembre 2022

CFP per il volume "La riscoperta dei poemi omerici nell'Italia umanistica"

Si segnala la call for contributions per il volume

AEIΔE Δ’AΡA KΛEA ANΔΡΩN. La riscoperta dei poemi omerici nell’Italia umanistica

a cura di John Butcher (CSMP), Paola Megna (Università di Messina) e Nigel Wilson (Lincoln College, Oxford)

Consegna dei saggi: entro il 1 settembre 2022

Data prevista di pubblicazione: fine novembre 2022

Per tutti i dettagli, scarica la call.

L’instauratio degli studi greci nell’Umanesimo italiano rappresentò un momento cruciale per il ‘ritorno’ di Omero in Occidente: se è vero che il padre della poesia antica non era mai scomparso dall’orizzonte del pensiero e della letteratura nel mondo latino, fu, tuttavia, il nuovo contatto con la veste linguistica originale dei poemi a stimolare nuovi interessi e nuovi approcci alla poesia omerica, con esiti nuovi e originali. A partire dalle versioni omeriche realizzate per Petrarca e Boccaccio da Leonzio Pilato (del quale è ora disponibile, in una pregevole edizione critica, la versione latina dell’Odissea) fino all’aldina dell’Iliade del 1504, la fortuna dei poemi omerici è scandita da un susseguirsi di traduzioni parziali e integrali, expositiones accademiche, recollectae di corsi universitari, osservazioni di carattere critico-testuale, storico, esegetico-critico, linguistico che testimoniano il dialogo costante degli umanisti con la poesia di Omero e con la letteratura esegetica antica (la produzione biografica, scoliastica, critica, lessicografica), ma tradiscono anche, talora, un disagio critico ed ermeneutico in presenza di certi aspetti peculiari dell’epica arcaica greca (quali, ad esempio, la formularità). Se Omero resta punto di riferimento ineludibile e modello supremo di poesia, costantemente ammirato e riecheggiato, gli umanisti cedettero spesso alla tentazione di leggerne i versi con il filtro della tradizione poetica latina, soprattutto con lenti virgiliane, il che non sempre permise di maturare nuove competenze critiche nell’interpretazione del testo omerico. AEIΔE Δ’AΡA KΛEA ANΔΡΩN. La riscoperta dei poemi omerici nell’Italia umanistica è un volume miscellaneo che si prefigge lo scopo di approfondire in modo interdisciplinare, tra grecisti, latinisti e italianisti, la presenza e la fortuna di Omero in Italia in un arco cronologico compreso tra l’età del Petrarca e il primo Cinquecento: molti progressi sono stati fatti, e negli ultimi anni hanno visto la luce vari contributi sulla tradizione manoscritta e sulla fortuna del testo omerico ed edizioni e saggi sugli studi omerici di età umanistica, dal Poliziano ad Antonio Urceo Codro, da Demetrio e Basilio Calcondila a Niccolò Leonico Tomeo a Guillaume Budé, ma tanti vuoti attendono ancora di essere colmati, già a partire dall’età preumanistica. Il presente volume intende accogliere saggi che riguardino la circolazione e fruizione dei poemi omerici; la loro presenza nell’attività didattica ed erudita (expositiones, recollectae, appunti, postille) e il ruolo che in esse giocò l’esegesi omerica antica; le traduzioni e i commenti; l’attività filologica e critico-testuale sui manoscritti e nelle prime edizioni a stampa; la presenza di Omero negli autori e nei testi della letteratura italiana dal Trecento agli inizi del Cinquecento.

La collana

«Il Pacioli» è una collana della Biblioteca del Centro Studi “Mario Pancrazi”. Direttori della collana sono John Butcher, Argante Ciocci e Giuseppe Rossi. «Il Pacioli» accoglie nelle sue pagine saggi di ricerca scientifica – aggiornati sulle pubblicazioni più avanzate in materia – relativamente alla cultura umanistica intesa nel senso più ampio possibile, anche con taglio interdisciplinare, spaziando dalla filologia alla storia e alla filosofia, dall’architettura alla ricerca artistica, dalla matematica alle scienze e alle tecnologie, senza trascurare il settore della pedagogia, disciplina in cui l’Umanesimo segnava una vera e propria svolta nella storia intellettuale europea. Alla larga apertura sul piano orizzontale corrisponde una congrua disponibilità in senso verticale nella prospettiva cronologica di un esame dei modi con i quali le acquisizioni (e le contraddizioni) dell’Umanesimo si siano riversate e stratificate nell’evoluzione del sapere attraverso il tempo e di come le medesime acquisizioni possano continuare a incidere sul presente e sull’avvenire, concorrendo a investire di significato l’esistenza quotidiana e il dibattito culturale. In conformità con la visione non solo europea che lo anima, «Il Pacioli» ospita saggi sulla cultura umanistica in italiano, spagnolo, tedesco, francese e inglese.

La pubblicazione di saggi avviene in seguito a valutazione anonima da parte di componenti del Comitato scientifico internazionale (Robert Black, Massimo Ciambotti, Andrea Czortek, Francesco Paolo Di Teodoro, Giovanni Falaschi, Giulio Firpo, Enrico Giusti, Hesteban Hernández-Esteve, Paola Megna, John Monfasani, Stefano Pittaluga, Fabio Santini)

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